L’agroalimentare italiano: Un Pilastro del Made in Italy tra Opportunità e Sfide
In questo articolo – DOPO AVER LETTO IL RAPPOTO ISMEA 2024 – esploreremo lo stato di salute dell’agroalimentare italiano, analizzando i risultati più recenti, i problemi strutturali e le prospettive future di un settore che continua a evolversi per affrontare con successo le sfide globali.
L’agroalimentare italiano è molto più di un settore economico: rappresenta una parte integrante dell’identità culturale e sociale del Paese, un simbolo del “Made in Italy” apprezzato in tutto il mondo. Con prodotti iconici come vino, pasta, olio d’oliva e formaggi, è un motore di crescita economica che contribuisce a promuovere il prestigio italiano sui mercati globali.
Nonostante la sua resilienza, il comparto deve affrontare sfide complesse, dalla volatilità dei costi di produzione agli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici. Al tempo stesso, si aprono nuove opportunità grazie all’innovazione, alla digitalizzazione e alla crescente domanda di prodotti di qualità e sostenibili.
L’Agroalimentare Italiano: Resilienza, Qualità e Sfide per il Futuro
Il settore agroalimentare italiano continua a rappresentare un pilastro fondamentale per l’economia del Paese, dimostrando capacità di adattamento e crescita anche in un contesto globale segnato da instabilità geopolitiche, crisi economiche e cambiamenti climatici. Il Rapporto sull’Agroalimentare Italiano 2024 traccia un quadro approfondito dello stato di salute del comparto, evidenziandone punti di forza, criticità e prospettive future.
Un Settore Strategico per l’Economia Italiana
Con un valore aggiunto di 77,2 miliardi di euro nel 2023, l’agroalimentare rappresenta circa il 4% del PIL nazionale, una percentuale che cresce fino al 15% includendo logistica, distribuzione e ristorazione. Questo settore non è solo un motore economico, ma anche un simbolo del “Made in Italy”, con prodotti iconici come vino, formaggi, pasta e olio d’oliva che trainano l’export.
Nel 2023, le esportazioni agroalimentari hanno superato i 64 miliardi di euro, segnando una crescita del 7,1% nel primo semestre 2024. Tuttavia, la dipendenza da importazioni di materie prime strategiche, come mais e soia, pone l’accento sulla necessità di una maggiore autosufficienza.
Qualità e Innovazione al Centro
L’Italia si conferma leader nella produzione di qualità certificata, con una crescente domanda di prodotti biologici e a indicazione geografica. Il 2023 ha visto un incremento significativo nella produzione di olio d’oliva (+36%) e nelle colture industriali, dimostrando la capacità degli agricoltori italiani di innovare e adattarsi.
Parallelamente, l’industria alimentare ha registrato una crescita del 16% in valore e un miglioramento costante della produttività. La spinta verso l’innovazione tecnologica, la digitalizzazione e la sostenibilità sono fattori chiave per mantenere questa traiettoria positiva.
Le Sfide della Filiera: Costi e Redditività
Nonostante i successi, il rapporto evidenzia squilibri lungo la filiera produttiva. Gli agricoltori trattengono solo 7 euro su 100 spesi dai consumatori per prodotti freschi, una cifra che scende a 1,5 euro per i prodotti trasformati. Questa compressione dei margini è aggravata da costi di produzione elevati e una pressione sui prezzi al consumo.
Ad esempio, nella filiera della pasta, il prezzo del frumento duro rappresenta il 36% del costo finale, ma la fase agricola rimane spesso in perdita. Allo stesso modo, la filiera della carne bovina è penalizzata dai costi di allevamento, che coprono oltre il 60% del prezzo finale.
Lavoro e Investimenti: Verso una Maggiore Competitività
Il settore agroalimentare conta 872 mila occupati nell’agricoltura e 489 mila nell’industria alimentare. Mentre l’occupazione agricola è in calo (-3,1% dal 2014), quella industriale è cresciuta dell’8,8%, segno di un progressivo spostamento verso attività ad alto valore aggiunto.
Gli investimenti agricoli sono aumentati del 43,5% nell’ultimo decennio, sostenuti da politiche europee come la PAC e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, resta cruciale incentivare il ricambio generazionale e migliorare l’accesso alla terra per i giovani agricoltori.
Consumi e Inflazione: Un Equilibrio Delicato
Nel 2023, la spesa alimentare domestica ha raggiunto i 195 miliardi di euro (+8,9%), mentre quella extradomestica è aumentata del 16%. Tuttavia, l’inflazione alimentare, pur in calo nel 2024, ha inciso sul potere d’acquisto delle famiglie, spingendo verso una contrazione dei volumi acquistati.
Il rapporto evidenzia la necessità di politiche che bilancino l’andamento dei prezzi al consumo con la sostenibilità economica lungo tutta la filiera.
Impatto Climatico e Resilienza
Il 2023 è stato un anno segnato da eventi climatici estremi, come grandinate e gelate tardive, che hanno colpito duramente alcune colture, come il vino (-16,1%) e la frutta (-3%). Questi fenomeni sottolineano la vulnerabilità del settore agricolo ai cambiamenti climatici e l’urgenza di investire in soluzioni sostenibili e resilienti.
Conclusioni e Prospettive
Il settore agroalimentare italiano si trova a un bivio. Da un lato, la resilienza e l’eccellenza qualitativa continuano a trainare il comparto; dall’altro, sfide strutturali come la redditività, la dipendenza dall’estero e l’impatto climatico richiedono interventi mirati.
Per il futuro, sarà fondamentale:
• Promuovere l’innovazione e la sostenibilità lungo tutta la filiera.
• Incentivare il ricambio generazionale e l’accesso alla terra.
• Sostenere le esportazioni, puntando su qualità e distintività.
• Affrontare le vulnerabilità climatiche con investimenti mirati.
Il settore agroalimentare italiano ha tutte le carte in regola per consolidarsi come un esempio di eccellenza globale, ma per farlo dovrà affrontare con determinazione le sfide del nostro tempo.
A. L.